Complotto – Parte 4: Il veleno delle fake

di Dario Meneghetti

Viviamo in un sistema capitalista, a nessuno interessano i fatti nostri, non c’è un’ideologia da difendere quindi nessuno ci spia, siamo solo dei consumatori da sfruttare fino all’osso, contenitori da farcire come tacchini farciti. E per fare questo creano algoritmi – a volte perfino utili – che in base alle nostre scelte ci orientano al consumo. Che possano farlo e chiaro, ma che poi ci spiino tutti davvero è impensabile oltre che assurdo. Ci vorrebbero svariati milioni di operatori che discernessero la natura di ogni conversazione che un computer non potrà mai capire. Se per esempio uno stia progettando di mettere una bomba, o stia parlando di quel Ciccio Bomba di suo cugino.

Credo inoltre – anzi ne sono certo – che le persone che valga la pena spiare tra politici ed eminenze dell’alta finanza, siano un numero veramente esiguo, per cui noi milioni di persone normali con le nostre mutande sporche possiamo stare tranquilli. Per il resto dei complotti e prodotti magici vari accomodarsi prego, il mercato dei disperati è sempre stato aperto, solo che oggi al posto di dio si preferisce usare la scienza.
Non è mia intenzione dimostrare tecnicamente l’assurdità dei vari complotti, lo fanno già in tanti ben più titolati di me. Anche se devo ammettere che facendolo si imparano un sacco di cose, perfino con la bufala della terra piatta.

Pur essendo a volte assurde, queste teorie sono spesso complicate e quindi nel districarsi dalle matasse di illazioni per smontarle, sovente si finisce per imparare qualcosa. Dato che al veleno delle fake ha reagito l`antidoto delle controfake, non sentirei il bisogno di dilungarmi sull’argomento se non fosse per l’impatto sociale che sta avendo. Se infatti su falsi allunaggi girati da registi improvvisamente dementi che si dimenticano di mettere le stelle sul fondale, si può amaramente sorridere, altrettanto non si può fare quando si parla di tesi che possono avere effetti reali come quelle sui falsi attentati terroristici. Queste possono fomentare il rancore sociale di quelli che sentendosi perseguitati finiscono per abbracciare sentimenti filo estremisti. Tali tesi inquinano l’informazione per un certo lasso di tempo relativo alla contingenza del momento. Poi, dopo essere state regolarmente smentite dagli stessi protagonisti, scompaiono, non interessano più, non hanno mai interessato evidentemente, ora annoiano. Il vero complottista vive di queste miserie, senza complotti si sente spaesato, il suo mondo crolla e lui torna ad essere come tutti gli altri, un signor nessuno.

A riguardo delle tesi sul terrorismo fake, cito solo quella sulla strage al Charlie Hebdo messa in giro da gente che vedeva incongruenze dappertutto. Tutti improvvisamente erano diventati detective esperti di anatomopatologia forense compreso Beppe Grillo, il quale dopo il ritrovamento del video di autodenuncia con dichiarazione d’intenti dei terroristi, ha ritrattato con scuse. Intanto il virus del dubbio si era fatto strada fino a diventare puro negazionismo. Diffondendosi a macchia d’olio come la peste, cresceva fino ad insinuare che tutti gli attentati fossero un falso, secondo la legge “falso uno falsi tutti” tranne quelli nei paesi arabi, quelli chissà perché nessuno li ha mai messi in dubbio.

Altra teoria vintage che può avere un impatto negativo perché dirotta l’attenzione dal cuore del problema, è quella piuttosto famosa dei fantomatici macchinari per il controllo del clima in grado di: creare terremoti, attivare vulcani, scatenare uragani, peti apocalittici, maremoti e ogni sorta di calamità naturale, allo scopo (a detta del suo ideatore) di far vivere le nazioni nel terrore. Il problema che ingigantisce indisturbato è quello relativo ai cambiamenti climatici. il disegno demenziale di questa tesi fa il gioco proprio dei nemici naturali dei complotti, le multinazionali, che ringraziano continuando a farsi gli affaracci loro.

La follia lucida – per essere gentili – già si manifesta nel controsenso lampante del movente. Difatti, va da sé che una tempesta o un terremoto possono essere accettati quali eventi naturali, viceversa, sapendo che possono essere provocati a comando, diventerebbero inaccettabili. Per assurdo, la diffusione di questo tipo di teorie ottiene proprio l’effetto che vuole denunciare. Perché queste ipotetiche armi provochino catastrofi naturali, e non per esempio buchi neri o altro è presto detto, perché le catastrofi essendo appunto naturali sono già pronte all’uopo.

Basta costruirci un bel castello di complicatissime minchiate attorno e appropriarsene. In realtà questa è una tecnica antica ma che evidentemente funziona ancora. La favoletta è di per sé ben congegnata; succede un terremoto? fa caldo? fa freddo!!? c’è una tempesta? Prima di tutto è colpa della Cia, poi comunque è l’Haarp (High Active Auroral Research Program che vi apparirà al primo posto come arma di distruzione di massa) anche se era stato chiuso per i costi di gestione e perché non rispettava il Clean Air Act americano del 2011 sull’inquinamento, tanto nessuno può dire il contrario. Sembra uno scherzo, un puerile gioco da bambini, ma funziona.

Il trucco sta nell’impossibilità di verifica. Se dico che concentrandomi sono andato a surfare i laghi di mercurio su Titano, nessuno può contestarmi. Il più delle volte gli scontri sull’esistenza o meno di queste favolose armi supersegrete che trovi su Google in un attimo, finiscono in una estenuante battaglia all’ultimo link su cose che nessuno in realtà conosce. Questo lo sapeva bene il fondatore di tutta questa montatura. Da ex ingegnere, gli è bastato mischiare un po’ di lavori già pronti di fisici famosi, con un po’ di Tesla (che va sempre bene e una spruzzatina di quantistica) per dare credibilità e al contempo rendere indecifrabili ai più le sue complicatissime farneticazioni. Lo stesso fanno praticamente tutti i cospirazionisti compresi i terrapiattisti, così qualche centinaio di allocchi che gli comprano il libro li trovano sempre. Questo è il modo in cui sbarcano il lunario i nuovi depositari della verità in pantofole, con i libri, gli extra delle conferenze e i guadagni via web.

Il trucchetto del dominio sugli eventi naturali è un espediente vecchio come il mondo che usavano anche gli antichi sacerdoti sumeri.
Sapendo quando si verificavano le eclissi, se ne servivano per governare il popolo incutendo il timore degli dei. Purtroppo, dicevo, il trucco funziona ancora anche se ormai assume toni grotteschi. Si è sentito che il catastrofico terremoto di Amatrice fosse una punizione divina per le unioni civili, e a parte i decorticati su YouTube, ad affermarlo è stato un viceministro israeliano.

Tornando ai macchinari dei disastri, dato che si parla di fisica, una confutazione tecnica di questa teoria sarebbe troppo didascalica. Perciò mi limiterò a dire che, come al solito, data la sua complessità ai profani apparirà oscura, mentre per un vero fisico sarà quello che è, cioè un castello di panzane fondato su un mix di vecchie teorie di fisici e matematici – Whittaker, Maxwell, Hertz e l’immancabile Tesla per citarne alcuni – che andavano a lavorare in calesse. Naturalmente, come esige la prassi della cultura alternativa, il nostro architetto del fake sconfesrchitetto del fake sconfessa la fisica ufficiale definendola addirittura inferiore, anche se tutto quello che afferma è derivato dalla medesima. Più ufficiale di così non si può.

Ma si sa, la scienza ufficiale come la medicina è roba per creduloni schiavi del sistema. Mio cugino, che invece è furbo, si è curato uno slogamento dell’utero con YouTube e sta benissimo, non è neanche morto però non si ricorda più dove ha messo la milza. In pratica, siccome non ci sono abbastanza armi in giro, il nostro T.B. – che, povero, vorrebbe distruggere almeno il sistema solare – ci regala queste armi che chiama scalari, vedremo dopo perché.

Senonché, non pago dello sgomento ingenerato nei lettori, ne spiega dettagliatamente il funzionamento nel suo ultimo libro, con dovizia di particolari e suggerimenti per l’utilizzo. Questa è gentilezza. Non si sa mai, mettiamo caso che qualche governo restasse a corto di idee, ecco che ci sarebbe sempre lui che ti dice cose come “Vuoi provocare un terremoto? ” Punta l’arma verso la faglia di S. Andrea ( putacaso ), fai così e cosà abbassa questo aumenta quello e il gioco è fatto ( istigazione a delinquere?). Lo stesso vale per tsunami e tempeste, il tutto a euro 25 sempre edizioni Fakeland, non male.

Se invece volete giocare con le scie chimiche per un discorso di attaccamento sentimentale, potrete bombardarle per fare i gavettoni trans oceanici. Però c’è una novità, stavolta le scie non provengono dai milioni di litri stivati nelle ali degli aerei di linea, ma dalle normali scie dei jet. Più difficili da colpire, ma vuoi mettere la soddisfazione?.
Neanche a dirlo, i possessori di tali abominevoli apparecchiature sono i governi, anche se adesso grazie a lui finalmente possiamo costruircele tutti. Questi governi, il nostro T. B. asserisce sempre nel libro siano 15, più il KGB che le avrebbe avute per primo quindi vale doppio. T. B., da buon americano, è in controtendenza rispetto all’antiamericanismo isterico imperante, che vuole la Cia dietro tutti i mali del mondo.

Il dubbio nasce spontaneo, perché per esempio l’Arabia saudita o il Qatar, che oltre a poterselo permettere ci guadagnerebbero, non le usano per far piovere nel deserto invece di fare casini?
Ah, armi scalari, quasi mi dimenticavo. Si chiamano così perché utilizzerebbero le onde cosiddette scalari, anzi elettromagnetiche e scalari. Esse funzionerebbero immagazzinando l’energia tratta dalla materia oscura. Se fate un giro sul sacro YouTube, scoprirete che come tantissime altre cose queste onde fanno tutto. Vengono buone come armi, ma anche come medicina omeopatica, permetterebbero l’estrazione di energia dal vuoto che essendolo non può esistere, i viaggi nel tempo, permetterebbero la ricombinazione del Dna e (non poteva mancare ) il condizionamento mentale a lunga distanza.

Praticamente è un miracolo se non siamo ancora tutti toporagni zombie dispersi nella quinta dimensione.
Ah, dimenticavo che invertono anche il processo di invecchiamento cellulare poiché consentono ai mitocondri delle cellule di convertire i fotoni in adenosina trifosfato, ossia atp, così torniamo tutti preminchioni ossia PRM.

Giusto per far vedere che so di cosa parlo, dico che esiste il campo scalare, mentre le onde di cui si favoleggia semplicemente non esistono. In fisica un’onda scalare è una qualsiasi onda che sia la soluzione di un’equazione d’onda scalare, il che include ad esempio le onde sonore, cosi così come le increspature di uno specchio d’acqua. Se non bastasse aggiungo che nel caso si intendesse l’energia dell’antimateria, sarebbe impossibile immagazzinarla in un corpo fisico perché materia e antimateria a contatto si annichilano. Se si intendesse invece l’energia tratta dalla materia oscura, sarebbe come voler conservare un buco nero in frigorifero.

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