Le api? Geniali architetti

La casetta costruita dalla api, chiamata favo, ha una struttura architettonica incredibile: ogni favo è costituto circa da 10.000 piccole celle, tutte identiche, tutte di una perfetta forma esagonale con angoli di 120° e uno spessore di 0,07 millimetri. Tutte le cellette hanno un fondo leggermente inclinato e la larghezza complessiva del favo, da una parete e l’alta, varia tra gli 8 e i 10 millimetri. La temperatura all’interno è costante e ognuno è costruito lungo una verticalità impeccabilmente esatta.

Perfetta esagonalità

La geometria conferma che la struttura esagonale è l’ideale per la costruzione, essendo, a parità di volume, quella che richiede la minor quantità di materiale.
Come fanno le api a creare puntualmente, precisamente un’opera di tale ingegno?

Modelli geniali

Sia Keplero che Galilei studiarono a lungo la struttura degli alveari, per coglierne il segreto architettonico. Il noto architetto Gaudì, per la creazione delle sue opere, attinse ampiamente dalla struttura degli alveari.
Il tutto è sorprendente. C’è tuttavia un aspetto che lascia esterrefatti, ovvero il come tutto questo venga fatto.

Organizzazione

Le api esploratrici individuano il luogo in cui costruire: in cima a un ramo. Lo comunicano alle altre api, quindi l’intero sciame si trasferisce nel luogo stabilito. A questo punto comincia il lavoro: un gruppo raccoglie cibo nei campi, un altro gruppo produce cera e la plasma. Inizialmente la creazione è disordinata: tante piccole isole di cera che vengono poi assemblate. Quindi comincia a formarsi una struttura, sebbene ancora molto vaga. Ci sono le cellette, ma non hanno ancora forma esagonale. La misura è basata sul corpo delle singole api. Poi avviene il miracolo: le api si mettono sopra il favo muovendosi tutte insieme, come se stessero saltando e ballando. Finita la danza si allontanano per tornare poco dopo. E il favo è perfettamente costruito!

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