Fenomeni del calcio

Ecco undici esempi fenomenali di calciatori…

L’apparato mediatico, che rulla miliardi intorno al calcio, riesce a presentarci i giocatori come delle entità scese in campo per manifestare il divino, gente che fa cose straordinarie, dei veri e propri miti, esaltati dalla TV, pompati dai social, adorati dai tifosi. Alcuni sono decisamente fenomeni, ma altri meriterebbero a malapena l’appellativo di sportivi.
Ma per dire quali straordinari eventi capitano nel calcio, riporto qualche caso fenomenico.

1

Anni Ottanta. All’epoca andava lo straniero a tutti i costi. In Brasile fu organizzata un’abile messinscena di amichevole dove un giocatore veniva fatto apparire come un fenomeno. Fu comprato per 170 milioni di Lire. Una volta acquistato dalla Pistoiese, portato in Italia e aver contribuito a mandare la squadra in B, il giocatore trovò lavoro come pornodivo, dove eccelleva in ottime prestazioni. Forse aveva ottime qualità nel possesso palle, ma meno nel possesso palla. Di lui si rammenta di aver ispirato il film “L’allenatore nel pallone” con Lino Banfi.

2

Un altro giocatore sudamericano, acquistato come promesso fenomeno, durante una partita di allenamento con l’Atalanta si gettò di corsa sul pallone per calciarlo di collo e passarlo a un compagno. E così fece. Peccato che si trattava di una palla medica: peso 6 kg. Zoppicò per giorni ma con dignità. Va precisato, però, che quel giorno premeva una fitta nebbia.

3

Arrivava dalla Cina per giocare nel Perugia. Doveva essere il primo giocatore cinese del campionato italiano. Giunse in pieno agosto, in una giornata di caldo mostruoso. Nel suo Paese era considerato un fenomeno, soprannominato “cavallino”, perché correva senza tregua. Il giorno dopo iniziò l’allenamento ma fu subito chiaro che correva piaaaano, sempre più piano ad ogni giro di campo. Rimase in Italia 5 mesi e non giocò mai. Fu il primo cinese venuto in Italia per giocare ma non fece nemmeno un minuto in campo.

4

Questo fenomeno brasiliano, che giocò nella Fiorentina e nel Napoli, aveva un temperamento leggermente irruento. In un incidente in auto con la sua Jeep Cherokee fece fuori tre persone, dopo essere uscito sbronzo da un locale. Fu accusato di omicidio colposo. Usciva dal carcere e andava ad allenarsi. Una volta spaccò a pugni la macchina da presa a un cameraman. Un’altra volta fu denunciato dai tifosi per gesti osceni.

5

Preso dalla Roma per errore di omonimia e di fenomenia: gli diedero 1,6 miliardi di Euro l’anno. In poco tempo si resero conto di aver preso un pacco tremendo. Lo facevano giocare poco e ogni volta che provavano a dargli una chance, le sue prestazioni erano disastrose. Messo fuori rosa, ma con stipendio garantito a lungo, investì soldi in una concessionaria auto di successo.

6

Fu acquistato dal Lecce nel 1993 con un contratto di 200 milioni di Lire l’anno. Diceva di aver segnato oltre 400 gol e di essere entrato in porta in una finale e aver parato i rigori di Zico e Aldair.
Era un contaballe fenomenale, ma con la capacità (non da sottovalutare) di farsi credere. Stipulò una clausola di 50 milioni aggiuntivi dopo i primi dieci gol. Non ne fece manco uno, anzi: sbagliò pure un rigore… definito il rigore più lento della storia del calcio.

7

Comprato dal Bologna, originario di Budapest, arriva in Porsche bianca decapottabile, il che è certo indizio di fenomeno. Di sé afferma che “quando tocca il pallone, è musica”. In una partita contro il Messina sbagliò un gol impossibile da sbagliare. Disse che lo aveva sbagliato apposta. Eppure fece un sacco di soldi, passando dal Bologna al Genoa all’Ascoli. Di lui si dice che vagava per il campo sistemandosi il ciuffetto biondo.

8

Nel 2010, ovvero in piena era internet (con cui è abbastanza semplice reperire notizie) un giocatore francese, il quale aveva sempre giocato in squadre di basso livello, riuscì a proporsi al CSKA Sofia facendosi passare per l’erede di Ronaldinho e aver giocato due anni nel PSG.
Tutto falso! Aveva creato articoli, interviste fasulle e foto con la maglia del PSG, che non erano altro che fotomontaggi.
Il CSKA gli fece un contratto e lo presentò in pompa magna come fenomeno. Nessuno dello staff si accorse di niente; se ne accorse un tifoso.

9

Forse non era poi male come giocatore, e nel Bologna avrebbe potuto sfondare. Peccato che a Bologna si mangi molto bene, e la sua passione per i tortellini superava quella per la palla, per cui iniziò a sfondarsi di tortellini. La sua disgrazia/fortuna fu quella di capitare come vicino di casa di una signora bolognese doc, ottima cuoca, che faceva da mangiare divinamente, secondo le ricette più tradizionali. Era già lento di suo, ma con quelle mangiate diventò definitivamente immobile in campo. Pare abbia poi aperto un ristorante in Brasile.

10

Altro brasiliano. La sua carriera di giocatore unico inizia a 16 anni, quando viene ingaggiato da un club messicano. E da quello, in poi, fino ai 35 anni inoltrati, passa per ben 10 squadre, ma mai, mai fa un solo minuto in campo. E ci riesce perché è un fenomeno.
Ad Ayaccio, accolto come campione, i tifosi lo attendono in campo, dove c’è pieno di palloni e ci si aspetta una dimostrazione. Lui, non sapendo come cavarsela, inizia a lanciare i palloni tra il pubblico salutando. E loro: tripudio di ovazione.
In un’altra occasione, chiamato dalla panchina e pronto per entrare (ovvero ormai in trappola) riesce e inscenare una rissa con il pubblico, facendosi espellere prima di entrare.

11

Senegalese 31enne (quindi già vecchiotto come giocatore), non era mai riuscito a farsi prendere da nessuna squadra, neppure di livello inferiore. In Inghilterra però organizza una truffa insieme a un amico, il quale, via telefono, si presenta come Weah e propone il cugino. Il manager della prima squadra, West Ham, non ci casca (Weah è livoriano… strano un cugino senegalese…) Ma alla seconda telefonata ci casca il Southampton che, in carenza di attaccanti, gli fa un contratto di un mese. Tutto via telefono; senza averlo mai visto. Una volta in campo, lascia tutti di stucco. Gioca per 53 minuti e tocca malamente palla, si perde, vaga qua e là, riesce anche a cadere senza che nessuno lo tocchi. Il suo contratto viene recesso il giorno dopo, ma riamane un fenomeno.

Per approfondire: Furio Zara Bidoni

Questa voce è stata pubblicata in Nel labirinto e contrassegnata con , . Contrassegna il permalink.