Gustavo Rol

Gustavo Rol: uomo dai poteri straordinari o grande illusionista? Ognuno si faccia una propria idea.

La questione Gustavo Rol (1903/1994) può essere inquadrata con tre prospettive: 1) o si trattava di un uomo dai poteri straordinari; 2) o era uno straordinario illusionista; 3) o quanto si dice di lui sono straordinarie balle.
Comunque la si prenda, l’aggettivo che ritorna è “straordinario”, nel senso di fuori dalla normalità, qualcosa che appartiene alla zona dell’incredibile.

Esperimenti per pochi

Mi sono imbattuto nel nome di Gustavo Rol, per la prima volta, leggendo un libro di Dino Buzzati intitolato I misteri d’Italia. È un libro composto da tanti piccole cronache. Buzzati si era riproposto di indagare ciò che il titolo semplifica. Uno di questi ha per protagonista Rol. Buzzati era andato a visitarlo, introdotto da Federico Fellini, del quale era amico. Va precisato che Rol non era un santone o un mistico o il fondatore di una qualche setta. Chi ha assistito ai suoi “esperimenti” era semplicemente un invitato. Di certo, però, per essere tra la schiera degli invitati, bisognava far parte di una categoria selezionata. Chi lo frequentava era o un artista (magari noto) o apparteneva a un determinato ceto sociale. Si trattava insomma di una élite.

Il dono

Per quanto sappia, Rol non ha mai partecipato a programmi televisivi (solo un’intervista telefonica) o spettacoli; si è sempre rifiutato di guadagnare denaro con i propri poteri. Anzi, ha sempre precisato che determinati “doni”, se usati a fine pecuniario, andranno perduti. Si è sempre quindi, per così dire, esibito, per pochi intimi. Questo è il primo punto importante da precisare. Il secondo è che Rol ha sempre negato di essere un mago o un medium o uno spiritista. Lo ha sempre negato categoricamente; anzi, si infuriava se veniva collocato nella dimensione dello “spiritismo”. Quanto egli sapeva fare, sosteneva, era una capacità che tutti noi esseri umani abbiamo in potenza. E forse in futuro impareremo a farlo. Si tratta insomma di qualcosa che è legato alla nostra natura; qualcosa che potrebbe avere un fondamento, diciamo, scientifico.

Fenomeno mentale?

In realtà Rol non ha mai dato il permesso di essere esaminato come un topo di laboratorio, dato che riteneva che i propri poteri non fossero eseguibili a comando. Piero Angela definiva le sue come illusioni prodotte da prestidigazione o mentalismo (ovvero una sorta di trucco mentale). Se ammettiamo questo, va comunque ammesso che si tratta di un fenomenale illusionista, tanto da sorprendere eccelsi scienziati come Einstein o Fermi (entrambi premi Nobel) i quali si divertivano ad assistere ai suoi prodigi. Se vogliamo fare altri noti nomi di spettatori, vanno elencati: Croce, D’Annunzio, Picasso, Dalì, Churchill, Gianni Agnelli, Strehler, Mastroianni, Sordi; oltre il già citato Fellini. Gli “americani gli offrirono un contratto miliardario se si fosse trasferito, per cinque anni, negli Stati Uniti”. Rifiutò.

Straordinarie facoltà

Ma quali sono queste sue presunte straordinarie facoltà? Rol possedeva quello che potremmo definire il dominio sulla materia. Tale potere gli consentiva di compiere esperimenti che andavano contro le leggi fisiche conosciute. Era in grado spostare oggetti o di farli apparire da un punto all’altro. Aveva inoltre il dono di “saper prevedere eventi futuri, di leggere nel pensiero, di leggere nei libri chiusi, di scrivere a distanza, di spostarsi in bilocazioni”. Fu fotografato nello stesso tempo a Torino e a New York. Normalmente, gli esperimenti che faceva in presenza di ospiti erano effettuati con carte da gioco. Per evitare che ci fosse il sospetto di inganno, ogni persona comprava una risma di carta; veniva poi scelto un foglio a caso tra le varie risme di carta; su uno di questi fogli scelti a caso, Rol scriveva la carta che sarebbe uscita, selezionata gettando le carte a caso. Sempre indovinava. E non solo: egli indicava una certa carta, le carte venivano mescolate più volte, e usciva quella carta. Rol amava i giochi con le carte, perché considerava la loro simbologia adatta ai propri esperimenti. Tuttavia non amava che si parlasse di lui legando il suo nome alle carte da gioco, dato che queste vengono fatalmente scambiate per giochi di prestidigazione.

La previsione su Mussolini

Hitler, si scrive, lo avrebbe voluto tra i suoi consiglieri. Nel 1942, Mussolini, venuto a conoscenza dei suoi poteri, lo volle incontrare. Mussolini gli chiese semplicemente come sarebbe finita la guerra. Rol rimase imbarazzato, in silenzio. Mussolini insistette. Rol gli disse che la guerra sarebbe andata perduta. Ma il suo imbarazzo nascondeva altro: fuori dallo studio, Rol confidò a chi lo accompagnava che aveva previsto il duce impiccato a Milano.

Buzzati esterrefatto

Ecco quanto racconta Dino Buzzati: Rol gli fece scegliere una carta dal mazzo e Buzzati così fece. Uscì il sei di fiori. “Tienila stretta al petto” gli disse Rol “E non guardarla. In che carta vuoi che la trasformi?” Buzzati: “Nel dieci di cuori”. Rol si concentrò fissando la mano di Buzzati che stringeva la carta. Intanto Buzzati, non reggendo alla curiosità, staccò la carta dal petto e la guardò. La guardò e vide qualcosa che egli stesso definisce “orrendo”: la materia si disgregava in una sorta di poltiglia che si decomponeva per poi ricomporsi… i segni di fiori iniziavano ad avere venature rosse… Intanto una sorta di nausea aveva assalito Buzzati. Quando si riprese, nella sua mano c’era una carta con il dieci di cuori.

Trasformazioni

Quanto è riportato da Fellini è però davvero pazzesco. Un giorno erano a pranzare insieme, come spesso facevano. Fellini si alzò dal tavolo e disse a Rol: “Non ti alzi?” E Rol: “Sono già alzato!”. In effetti Rol era in piedi, ma aveva la statura di un bambino. Fellini lo fissava stupito e Rol disse che sarebbe tornato subito normale. Dopo pochi secondi, Fellini rimase ancora più stupito, trovandosi di fronte un Rol alto come un gigante, tanto che doveva rovesciare la testa indietro per guardarlo in faccia. Solo più tardi, Rol gli rivelò che lo aveva ipnotizzato. Sebbene Fellini fosse assolutamente convinto di essere del tutto sveglio.

Lo spirito intelligente

Gustavo Rol negava, si è scritto, che questi suoi poteri avessero a che fare con lo spiritismo e negava anche di essere in grado di entrare in contatto con l’aldilà. La questione, per come la spiegava egli stesso, era diversa: si tratta di essere in grado di comunicare con gli “spiriti intelligenti”. Qualcosa che non ha nulla a che fare con lo “spiritismo” o con “l’aldilà”. Ciò che Rol sapeva fare, avveniva nell’aldiqua, nella dimensione in cui noi tutti viviamo e siamo. Il concetto base è la nota formula: nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma. Tutto ciò che è stato, è ancora nello spazio, sotto forma di energia. Ciò che è esistito, esiste ancora. Egli definiva “scientifica” la propria teoria, ma era consapevole del fatto che la nostra attuale scienza non sia ancora a quel livello di comprensione, per cui sfugge alla nostra logica. Ogni cosa (che è ed è stata) ha il proprio “spirito intelligente”, che è collocato in una sorta di archivio dell’universo. Anche se non esiste più come materia, esiste come forma di energia. La capacità che egli possedeva era entrare in contatto con una determinata energia, o “spirito intelligente”, facoltà che in potenza abbiamo tutti.

Per approfondire: Renzo Allegri Rol – Il grande veggente

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