Tra le 85 vittime della strage alla stazione di Bologna, c’è anche una ragazza di nome Franca Dall’Olio.
Franca e le sue colleghe
Franca non era nella sala d’attesa. Né era sulla banchina del binario 1. Perché Quella bomba infatti non ha ammazzato solo viaggiatori, ma anche persone che si trovavano lì in quel giorno, in quel momento perché essere lì rientrava nelle loro mansioni. Lavorava in un ufficio dela ditta Cigar, una società che si occupava della ristorazione all’interno della stazione. Come lei, morirono le sue colleghe: Rita Verde (anni 23), Nilla Natali (anni 25), Katia Bertasi (anni 34), Mirella Fornasari (anni 36), Euridia Bergianti (anni 49).
Di anni, Franca ne aveva 20. Era nata il 27 marzo 1960 a Budrio e abitava a Bologna da 4 mesi. Avrebbe finito il proprio turno la sera. Tutto il suo lavoro si circoscriveva in quella zona. Gli uffici erano esattamente sopra la sala d’attesa, dove fu posizionata la valigia esplosiva.
Quando andava a pranzare in mensa con le proprie colleghe, era facilmente riconoscibile, per via della divisa aziendale che portava.
Era giovane; era timida. Una ragazza riservata e semplice. Nella foto che la ritrae, vedo uno sguardo dolce e vispo; ha i capelli lunghi fino al collo, scuri e porta una frangetta disordinata; gli occhi grandi e neri, in quell’immagine, guardano in un punto alla sua destra, e sorride. La foto sembra averla colta di sorpresa o, forse, mentre faceva la foto, qualcosa l’ha distratta o qualcuno le ha detto qualcosa di divertente.
Un fornitore aveva consegnato della merce e, pochi minuti prima dell’esplosione, lei era al telefono con quel fornitore. Di solito era suo compito scendere e controllare la merce. Quella mattina aveva chiesto al fornitore di salire. Tutto questo era avvenuto per telefono. Egli aveva detto che sarebbe salito, ma prima doveva fare un’altra cosa. Vedi com’è a volte il destino?